Charlotte Salomon (1917-1943)

Nasce a Berlino nel 1917 da un’agiata famiglia ebrea. Nel 1939, in seguito alle leggi razziali, si rifugia a Villefranche sur Mer, sulla Costa Azzurra, presso i nonni materni. È qui che, tra il 1940 e il 1942, dipinge la sua autobiografia in un’incredibile fusione multimediale di ogni forma d’arte e di racconto. La sua opera è la toccante storia personale tra angoscia privata e tragedia pubblica di una giovane artista ebrea vittima della Shoah. La sua autobiografia è composta da settecento piccole tempere in cui la pittrice utilizza solo i tre colori primari e il bianco in uno stile che si colloca tra l’espressionismo e la pittura satirica. Ogni tempera è un giorno della sua vita ed è anche la storia dell’ambiente raffinato e colto della borghesia ebrea di Berlino alle prese con l’ascesa nazista. Charlotte chiama il suo lavoro “Leben? oder Theater?” (Vita? o teatro?) e riesce a portarlo a termine prima che, il 21 settembre 1943, lei e suo marito vengano arrestati dalla Gestapo a Nizza e trasferiti al campo di transito di Drancy. Poco prima dell’arresto Charlotte riesce a mettere in salvo la sua autobiografia consegnandola al medico condotto di Villefranche, il dottor Moridis. Quando Charlotte e il marito giungono ad Auschwitz il 10 ottobre, la giovane pittrice, che ha solo ventisei anni, viene subito eliminata perché incinta. Ogni pagina, ogni tempera, della sua straordinaria opera ha un fumetto o un testo, denso di riferimenti letterari, che accompagna le immagini. Spesso sullo stesso foglio si sussegue una sequenza di eventi, in uno stile “cinematografico” che si riscontra anche nella scelta di particolari angoli visuali. Molte pagine hanno anche un riferimento musicale, un’aria d’opera, un lieder, un tema popolare, una musica da film che Charlotte canticchia mentre dipinge e che ritiene l’adeguato accompagnamento ad ogni singolo passo della sua autobiografia. Dopo la guerra l’intera opera di Charlotte viene donata allo Joods Historisch Museum di Amsterdam. Rimasta circoscritta per lunghi anni ad un ristretto ambito di conoscitori, viene fatta conoscere al grande pubblico grazie alle mostre organizzate a Parigi, presso il  Museo di Arte Moderna e, tra il 1998 e il 1999, alla Royal Academy of Arts di Londra.

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