Disabili fisici e mentali

Nel 1920 lo psichiatra Alfred Hoche e il giurista Karl Binding pubblicano un libro dal titolo “L’autorizzazione all'eliminazione delle vite non più degne di essere vissute”, nel quale sviluppano il concetto di “eutanasia sociale”
Il malato incurabile, secondo i due, è da considerarsi non soltanto portatore di sofferenze personali, ma anche sociali ed economiche. Lo Stato dunque deve “farsi carico” del problema. Con l’ “eutanasia di Stato” si ottiene il duplice vantaggio di porre fine alle sofferenze personali e di consentire una distribuzione più razionale e utile delle risorse economiche. Quando il Nazismo giunge al potere elabora inoltre un progetto di “eugenetica” per ottenere il miglioramento della “razza” germanica permettendo lo sviluppo dei caratteri ereditari favorevoli, “eugenici”, e impedendo invece lo sviluppo di quelli sfavorevoli, “disgenici”. Il primo passo verso l’attuazione del piano di eutanasia avviene nel 1933 con l’emanazione della “Legge sulla prevenzione della nascita di persone affette da malattie ereditarie”.

Nel 1935 viene emanata una seconda legge per “La salvaguardia della salute ereditaria del popolo tedesco”. Di fatto si autorizza la sterilizzazione forzata delle persone portatrici di malattie ereditarie, più di 400.000 tedeschi in dodici anni di regime. Un’intensa campagna di propaganda viene parallelamente destinata a convincere il popolo tedesco della giustezza di tale provvedimento. Intanto la Direzione Sanitaria del Reich crea in tutta la Germania circa cinquecento “Centri di consulenza per la protezione del patrimonio genetico e della razza” col compito di raccogliere i dati necessari per stimare quale parte della popolazione debba essere sterilizzata e per controllare le nascite di bambini deformi o psichicamente disabili. Nel 1939 Hitler dà inizio ufficialmente al processo di eutanasia con un ordine scritto.

Ottenuto con l’inganno il consenso dei genitori, i bambini disabili vengono ricoverati in uno dei centri adibiti allo scopo, dove vengono uccisi con una iniezione di scopolamina o lasciati progressivamente morire di fame. Subito dopo l’emanazione dell’ordine di Hitler, s’inizia ad organizzare la struttura che deve rendere operativo la disposizione del Furher. Viene stabilita la sede dell’organizzazione, a Berlino al civico numero 4 della Tiergartenstrasse. “Aktion T4” è il nome in codice dell’operazione segreta di eutanasia, tratto proprio da questo indirizzo. Una volta decise le persone da eliminare i pazienti vengono caricati su grossi pullman dai finestrini oscurati, e trasportati in uno dei centri di eliminazione. Qui vengono predisposte camere a gas camuffate da sala docce e forni crematori per l’eliminazione dei cadaveri. Il Programma T4, tra il 1940 e il 1941, pone fine alla vita di 70.273 persone “indegne di vivere”. Il segreto sul Programma T4 però non dura a lungo.
Nel 1941, quando l’operazione eutanasia entra in crisi per la crescente opposizione popolare, Himmler riutilizza la struttura nell'operazione “Aktion 14F13” per eliminare i prigionieri dei campi di concentramento che non sono in grado di lavorare.

 

 

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