Pablo Picasso (1881-1973)

Nasce a Laval nel 1844 da una famiglia della media borghesia. Nel 1863 si arruola volontario in fanteria per evitare la casa di correzione in seguito al furto di alcuni franchi nello studio di un avvocato. Dopo aver lavorato a Parigi come scrivano presso un ufficiale giudiziario e aver fatto come soldato semplice la guerra di Prussia, nel 1870 ottiene un posto all’ufficio comunale del dazio di Parigi. Nel 1884 ottiene l’autorizzazione a far copie dei dipinti al Louvre e inizia a frequentare dei corsi di pittura. Nel 1885 abbandona l’impiego per dedicarsi da autodidatta alla pittura. Le sue prime apparizioni al Salon des Indépendants vengono accolte con derisione dalla critica. I primi a capire quanto quelle visioni fantastiche e apparentemente ingenue e “incolte” esprimano una talento fuori dal comune, sono alcuni giovani artisti come Odilon Redon, Paul Gauguin, Robert Delaunay, Picasso e il grande poeta Apollinaire. Le opere di Rousseau creano una figurazione primitiva ed esotica, priva di relazioni spaziali e prospettiche, che acquista una dimensione irreale, magica e favolistica partendo da una descrizione minuziosa dei dati realistici. Nel 1893 il pittore conosce il poeta e concittadino Alfred Jarry che lo mette in contatto con i letterati del “Mercure de France” e con i caffè letterari parigini. Il processo di astrazione dal reale della sua pittura diventa sempre più evidente e consapevole. Invia con scadenza annuale le sue tele al Salon des Indépendants incontrando il favore del mondo dell’arte. Cominciano anche le “soirées” in casa sua, frequentate da allievi, amici, artisti tra cui le nuove leve dell’avanguardia, Picasso, Braque, Delaunay, Brancusi. Nel 1910, dopo aver esposto l’ultimo lavoro, Il sogno, agli Indépendants, si ferisce a una gamba e muore di cancrena all’ospedale Necker di Parigi. Ai funerali partecipano solo sette persone.

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