George Grosz (1893-1959)

Nasce nel 1893 a Berlino. Frequenta l’Accademia di Dresda e quella di Berlino. Fa esperienze cubiste e futuriste, ma sono gli eventi bellici della 1° guerra mondiale a forgiare la sua espressività. La sua breve permanenza in guerra si conclude nel maggio 1915, quando viene congedato per malattia, ma è sufficiente a fargli cogliere l’orrore della carneficina che si sta consumando sui campi di battaglia in tutta Europa. Nel 1918 fonda con Raoul Hausmann il Dadaismo berlinese, movimento che si propone la dissacrazione dei valori della borghesia, della sua estetica accademica in arte e del suo conformismo. Più tardi diventa uno dei protagonisti della Nuova Oggettività, movimento che opera sul filone del verismo sociale, con Otto Dix e Rudolf Schlichter. Attivissimo illustratore, fonda la rivista “Die Pleite” e collabora con l’editore Malik, con cui pubblica numerose cartelle di disegni satirici. Nel 1933, poco prima dell’avvento di Hitler al potere, si trasferisce negli Stati Uniti, dove vive insegnando e continuando la sua attività di pittore e illustratore fino al ritorno a Berlino nel 1959, anno della sua morte. Grosz trova nell’immediatezza del disegno il mezzo più adatto per rappresentare gli aspetti deteriori della società tedesca pre-nazista e per mettere alla berlina l’ottusità del militarismo. L’analisi spietata dell’avidità di potere del ceto dirigente e dei vizi della borghesia gli procurano tre processi, la confisca di alcune opere e l’esposizione di altre nella mostra “arte degenerata” del 1937.

Ebrei
Nomadi
Gay
Disabili fisici e mentali
Sfruttati e discriminati in Messico e in Africa
Discriminati negli Usa
Streghe